Da un lato i problemi a lavoro, che mi hanno costretto varie volte a lavorare di sera da casa, dall'altro Marco che pur essendo un adorabile e bellissimo bimbo è molto impegnativo che tra l'altro non aveva mai fatto 6 ore di macchina...
Insomma, prima di partire molte incertezze.
Poi in realtà il viaggio si conclude bene, anche grazie all'ottima organizzazione mia e di mia moglie, e a San Martino di Castrozza ci sentiamo subito "a casa".
Una delle prime immagini è la vista sulle Pale di S. Martino dal balcone del nostro residence, che si può vedere qua sotto.
Vista dal Residence |
Dopo un giorno dedicato al relax e ad una bellissima passeggiata immersi nel bosco, viene il momento delle prime due gare.
L'evento è organizzato come due manifestazione separate.
I "Village stages" due giorni di gare sprint a Transacqua e a Tonadico, a cui partecipa Elisabetta, e la 3 Days Dolomiti, 3 giorni di gare rispettivamente in Val Venegia, al Passo Rolle, e a San Martino di Castrozza, dove invece gareggio io.
Elisabetta si comporta piuttosto bene nei Village Stages, in particolare nella seconda gara, dove riesce a piazzarsi a metà classifica nella W35 (esordio quest'anno nella categoria).
Qui di seguito le mappe ed una sua foto alla lanterna 100 nella prima gara.
Carta W35 Transacqua |
Carta W35 Tonadico |
Ely alla fine di gara 1 |
Si passa poi alla 3 days.
Il primo giorno si corre la middle su carta nuova in Val Venegia, una piccola e bellissima valle nascosta, di origine glaciale, all'interno del Parco Naturale di Panaveggio.
Nonostante possa poi dire che l'organizzazione da parte del Primiero è all'altezza, tuttavia la gestione dei parcheggi risulta poco studiata e lasciata al caso. Pertanto mi ritrovo a dover parcheggiare per la strada, trovo un posto per pura fortuna e mi avvio correndo per arrivare in tempo alla partenza. Non porto dietro la famiglia, prevedendo qualche problema logistico, e la preoccupazione un po' si fa sentire.
In gara in Val Venegia |
Purtroppo è un duro colpo, anche perché non si tratta di un fatto tecnico, ma semplicemente la testa è da un'altra parte. La 1 non era
Vista della Val Venegia |
Cerco almeno di limitare i danni godendomi il panorama fantastico. Ecco un'immagine della valle, ed una
del sottoscritto (foto by PWT Park World Tour Italy Orienteering) durante la (brevissima) gara. Il momento è difficile, perché mi aspettano due gare Long e il morale è abbastanza basso. Cerco però di trovare le motivazioni e le risorse giuste, e il giorno dopo al passo Rolle la situazione cambia. Intanto andiamo tutti, e la cose mi mette tranquillità. Inoltre, anche se come dicevo in precedenza la situazione parcheggi è complicata, trovo un buco vicino alla malga Rolle, e questo agevola notevolmente tutta la logistica con il bimbo. Un altro tassello va nel posto giusto.
Vado in partenza piuttosto sereno, godendomi il panorama che è davvero mozzafiato...
Parto tranquillo, ma subito alla 1 commetto un errore prendendo come riferimento l'avvallamento sbagliato. Non mi perdo d'animo e studio una strategia non troppo suicida per la 2. In realtà ci riesco solo a metà, perché scendo in un posto troppo impervio quando invece c'era una stradina in costa che mi portava sul prato. Per la 3 corretta l'idea, ma poi non prendo la direzione giusta dalla torretta d'osservazione e devo ricorreggere nel bosco. Nei primi punti mi diverto molto, ma non raccolgo molto come performance. Poi comincio ad andare un po' meglio, e non commetto poi più grossi errori fino alla fine.
Molto lento nelle tratte 5-6 e 9-10 e 14-15 e 15-16, ma più che altro per la stanchezza e per evitare errori grossi.
Contento per aver tenuto duro alla 17 e alla 18, forse i punti più difficili, anche perché da affrontare quando già stanchi.
Alla fine chiudo in 1:44:19 una gara in M21A di 7.7 km + 420 mD+, quindi facendo 8:44 min/kmsf.
Probabilmente una delle mie migliori medie su una long di questo livello.
E ancora ci sono molte scelte migliorabili, che farebbero scendere di molto il tempo, a parità velocità di corsa.
Il terzo e ultimo giorno si corre a S. Martino di Castrozza.
La gara è data come la più tecnica delle tre, con un terreno complicato che mette a rischio le caviglie.
Contro ogni pronostico non parto male, e sulla 1 mi esalto abbastanza, interpretando bene la scelta.
Purtroppo sulla due, punto facilissimo, a causa di una detrazione, attacco il punto da una zona sbagliata e vado un po' nel pallone, non riuscendo a rilocalizzarmi in fretta. Capisco poi l'errore e rimedio, ma perdo un'eternità. Cerco di rifiatare alla 3, andando sulla strada per non commettere ulteriori errori.
Ho poi parecchie difficoltà ad interpretare il terreno andando alla 4, e infatti la mia azione risulta molto molto lenta.
Poi probabilmente faccio la scelta che mi consente di finire la gara...
Per la 5 decido di non infilarmi in mezzo, anche per via della salitona da affrontare, e opto per una via più lunga ma tutta su strada/sentiero, con un punto d'attacco piuttosto semplice ed evidente.
E infatti faccio il mio split migliore proprio lì.
Poi arrivano due punti per me difficili, la 6 e la 7, dove non riesco a trovare una buona strategia, e fatico in zona punto. Sono punti da 2/3 minuti ciascuno e ce ne metto rispettivamente 6 e 7.
In questi due punti secondo me sono racchiusi i miei problemi tecnici più importanti.
Poi la gara scorre via abbastanza bene e tecnicamente finisce alla 14.
Tempo finale 2:04:11 ma non faccio molte considerazioni agonistiche, troppi errori tecnici. Però contento di averla conclusa e di aver indovinato la tratta 4-5.
Concludo il blog con una immagine che è la più bella ed importante di tutto.
Alla prossima.
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