domenica 29 settembre 2013

Campionati italiani long ad Aprica


Cogliendo l'occasione di questi campionati italiani Long ad Aprica ne week-end, ci prendiamo un giorno di ferie (il venerdì) e ne approfittiamo per andare  visitare Bergamo alta, che è più o meno sulla strada. 
La giornata è di quelle meravigliose, anche se piuttosto calda, e la visita a Bergamo ci lascia totalmente soddisfatti (qui sotto un bel panorama). 

Per fortuna la nostra meta finale è in montagna, pertanto già nel tardo pomeriggio del venerdì  raggiungiamo Corteno Golgi, paesino a circa 7 Km da Aprica, dove abbiamo prenotato l'albergo.
Curioso questo paesino, che ha dato a luce a Camillo Golgi, grande personalità della medicina, istologo e patologo divenuto famoso per i suoi studi sulla malaria e per il premio Nobel nel 1906.
Tornando alle gare, Il sabato si corre la gara Long, tutta tra i 1500 ed i 2000 m sul livello del mare. 
Scelgo di correre la categoria MA, gara lunga ma non lunghissima, ovvero 7.1Km + 235 m per un totale di 9.45 Kmsf. 



Il primo punto è di una semplicità disarmante, quasi si vede dalla partenza. Anche il punto 2 sarebbe molto facile, avendo nei paraggi come riferimenti un grosso muro ed una collinetta, ma perdo un po' di tempo perché non visualizzo correttamente il centro del cerchietto, nella mappa. 
Poi nel tentativo di scendere sul prato sottostante, senza finire in zone troppo ripide, devo praticamente saltare giù da una parete rocciosa, che mi costa un paio di ferite alla mano sinistra. Il terreno nella zona circostante la lanterna 2 non è proprio di semplice percorribilità, ma serve per darmi la classica "svegliata". Bella discesa per andare alla 3, punto che non presenta particolari problemi. 
Il 4 è probabilmente il punto più bello della gara. Si scende per piccoli prati fino a trovare un sentiero ben visibile che consente di avvicinarsi al punto, nel bosco. Da lì, si individuano molto chiaramente due massi attaccati e vicini ad un ruscello, si punta a nord su semi-aperto verso un insieme di radici e da lì si prosegue in curva di livello al punto. Davvero bellissimo! Puro azimut per la 5, e curva di livello per la 6 (va detto che la 6 quasi si vedeva dalla 5) poi altro bel pezzo di prato in discesa per la 7, dove scegliere il punto d'attacco era fondamentale. Per la 8 nessun problema fino a dopo il prato, poi come strategia ho scelto di portarmi al limitare della macchia verde due, percorrerla fino in fondo e poi cercare la roccia. Il punto 9 invece era uno di quei punti che mi piacciono poco, lunghissimo con la necessità di stare per moltissimo tempo in curva di livello. In realtà non me la sono cavata poi male, in passato probabilmente avrei commesso delle sciocchezze inaudite. L'unico vero errore arriva nella parte finale, ovvero dopo l'uscita dall'ultimo prato entro correttamente nel bosco, passo davanti alle radici, che mi confermano la mia posizione, ovvero a circa 300 m in linea d'aria dalla lanterna e  un paio di curve di livello sopra. Purtroppo scendo troppo, come si vede dal tracciato, perdendo ovviamente un po' di tempo nel tentativo di riconfigurarmi. 
Il punto 10 è nuovamente un punto un po' complicato, ma riesco a trovare la zona dove il bosco spianava, la traccia di sentiero, le tre radici, e quindi il punto, leggermente più a nord. 
Ho letto nel blog di Dario Pedrotti che lui e molte altre persone non sono riuscite a trovare il punto. Io probabilmente non ho fatto la miglior strategia (non sono andato dritto come un fuso sull'ago della bussola) e non sono stato molto rapido, ma non ho avuto enormi problemi a trovarlo.
Altro bel punto l'11, dove bisognava solo raccordare i vari sentieri. Piuttosto faticosi, ma non particolarmente complicati il 12 e il 13, semplice il 14. Commetto un ultimo errore al 16, a causa della stanchezza faccio un po' di valutazioni errate e salgo troppo. Chiudo la gara in 02:05, ovvero 13.3 min/kmsf. L'obiettivo era cercare di rimanere intorno ai 12, ma a causa di alcuni errori non sono riuscito. Mi ritengo comunque soddisfatto perchè in alcuni punti tecnici sono riuscito ad essere preciso e veloce. Occorre imparare a tenere un passo costante su queste gare lunghe, scegliere una strategia e poi correre, senza ricontrollare troppe volt la carta.  

Il giorno dopo si corre la staffetta, ma non mi dilungherò molto su questo. Si trattava di una gara piuttosto semplice, ma 
a causa di bolle nei piedi, stanchezza mentale e fisica dovuta alla gara del giorno precedente ho corso piuttosto male.
Due errori gravi in particolare hanno rovinato tutto. 
Peccato perchè analizzando il percorso a mente fredda poteva essere una tracciatura dove potevo andare forte. 





domenica 15 settembre 2013

Che bello correre in casa...

Era praticamente da quando ho cominciato a fare orientamento, circa tre anni fa, che dicevo: "Chissà come sarebbe bello far una gara di orientamento qui..." e molte volte, in giro a fare trekking tra quei monti, in quei boschi, provavo a immaginare quanto sarebbe stato bello avere un punto di controllo lì piuttosto che là...
Vi chiederete forse di quale posto stia parlando, ma andiamo con ordine.
Nei giorni 30-31 Luglio e 1 Agosto 2013 si è svolta la 3 jours du Briançonnais che, se non si fosse capito era appunto nel Briançonnais, ovvero la zona nei dintorni di Briançon, città nota per il suo centro storico unico e bellissimo, contornato dalle splendide fortificazioni di Vauban, il tutto patrimonio dell'Unesco.

Il primo giorno si correva la gara a media distanza, proprio nei boschi circostanti ad una delle svariate fortificazioni di Vauban. Posto molto bello, ma caldo piuttosto intenso, anche se ci si trovava intorno ai 1300 m di quota. Lunga e piacevole la passeggiata su sentiero sterrato che porta alla partenza della gara.

Al via per il primo punto la gara si fa subito interessante, perché si addentra immediatamente in un bosco verde 1.  Scelgo di usare come punto di attacco una leggera curva del sentiero, e fortunatamente azzecco la giusta strategia. Qualche tentennamento per scendere al punto 2 (non ero sicuro di aver individuato il giusto ruscello) mentre ottimo azimut per andare al 3. Qualche piccolo pasticcio per andare al 4, dove scendo abbastanza inutilmente al sentiero, giusto per avere conferma della posizione. Semplice il 5, poi piuttosto fisico il 6, ma abbastanza individuabile, grazie alla presenza dei prati ben delimitati. Bel tratto in curva di livello per andare al 7, con grosso masso a circa tre quarti di tratta che consentiva un aggiustamento della direzione di marcia. Facile il punto 8, e nuovamente fisico il punto 9.
Nessun problema per 10,11,12, poi nuovamente abbastanza fisico il 13, soprattutto nel primo tratto. Duro anche il 14, e neanche troppo semplice, dato che non bisognava perdersi tra i 1000 sentieri e tracce di sentiero presenti. Semplice il 15, mentre combino qualche pasticcio per il 16, a dimostrazione del fatto che i "semiaperti" non sono esattamente miei amici... Ancora qualche problema nella ripartenza dal 16, ma poi mi riprendo e concludo facilmente 18 e 19.
Gara da 4 km + 340 m di dislivello, per un totale di 7.4 kmsf, percorsa in 1:14:09 a una media quindi di 10 min/kmsf.



Oserei dire che, a parte un paio di sviste, ho disputato una delle mie migliori gare per ora. Sempre concentrato, ho dosato le forze nelle salite e non ho mai perso la lucidità nella lettura della carta.

Il secondo giorno si correva invece la gara sprint nel centro storico di Briançon. Purtroppo la registrazione dei dati con il Garmin non è stata soddisfacente, complice probabilmente la perdita di segnale, a tratti, nei sottopassaggi.
Non commenterò la gara nei singoli passaggi, non avendo appunto a disposizione la traccia GPS, mi limito a dire che è stata una sprint piuttosto fisica, con un paio di punti tecnici. Non ho corso male, ma nuovamente un paio di disattenzioni mi hanno impedito di fare la miglior gara possibile. 


Ma veniamo ora al terzo ultimo giorno di questa 3 jours du Briançonnais, e ora si potranno capire meglio le frasi iniziali di questo blog. Il terzo giorno, si correva infatti a Montgenevre, località di montagna a 1850 m slm, bellissima stazione sciistica e luogo incantevole soprattutto d'estate, con i suoi bellissimi boschi e le mille opportunità per fare sport immersi nella natura. Ho la fortuna di avere una casa in questo posto da moltissimi anni e di esserci molto affezionato. Ecco perchè da quando ho iniziato a fare orientamento, sognavo di poter fare una gara a Monginevro.






































Per chi conosce il posto, partenza circa a metà della cabinovia degli Chalmettes. Abbastanza semplice il primo punto al limitare di un boschetto alla fine della pista che portava al (ormai non più presente) vecchio ski-lift del Barral. Secondo punto piuttosto fisico ma semplice, in avvicinamento alla zona del Gondrand (per chi non conoscesse la zona, trattasi di un vulcano spento di spiccato interesse geologico). Punto tre senza particolari problemi, poi per andare al quattro c'era la prima vera sfacchinata della giornata. 
Si veniva mandati nel bosco del Brousset, pertanto si era obbligati a passare dall'arrivo della cabinovia degli Chalmettes. Si continuava poi nello stesso bosco costeggiando un corso d'acqua, su un terreno piuttosto ripido ed insidioso per andare al 5. Bella traversata per finire nel bosco della Doire, parte finale di un bellissimo fuori-pista invernale, il 6 si trovava facilmente. Anche il 7 in teoria non era complicato, ma per una disattenzione finisco un po' lungo e devo risalire. 
Ecco finalmente arrivare, come ogni "long" che si rispetti, il punto con la lunga traversata. Solo che qui la traversata era decisamente "tanto" lunga. Me ne sono accorto ancora prima di partire per andare al punto 8, avendo capito dalla mappa esattamente dove si trovava... per chi è pratico sulle pendici dello Janus. Quasi due km in linea d'aria come si evince guardando la mappa. Il punto, poi era collocato in una zona molto ripida. Mi rendo conto solo ora che, all'attacco dalla curva, avrei dovuto cercare subito una risalita per poi rimanere in una zona un po' più piana, avrebbe sicuramente facilitato la ricerca del punto di controllo, e ridotto la fatica fisica. Da lì, 5 punti  (fino al 13) non difficili, per poi l'ultima parte, davvero tostissima. Punto 14 fisicamente tremendo, si saliva quasi in cima al Prarial, 15 e 16 interessanti dal punto di vista orientistico, che servivano a spostarsi nella zona del Tremplin punto 17 tragico, situato su una discesa ripidissima nel bosco del Tremplin (vicino a dove anni fa mi prese una valanga).
Forse avrei dovuto cambiare strategia e approcciare il punto scendendo dalla pista, per pi girare a destra, ma onestamente ero troppo distrutto per fare questi ragionamenti.
Nessun problema al punto 18.
Gara di 7.150 km + 420 m di dislivello, ovvero 11.35 kmsf, corsa in 2:33:15, quindi circa 13:48 min/kmsf.
Che dire... gli ultimi 4/5 punti percorsi con pochissima forza rimanente e poca lucidità,  con il solo obiettivo di finire la gara. Alcuni errori assolutamente evitabili, ma tutto sommato sono contento della tenuta fisica su una distanza così impegnativa, oltretutto sempre sopra i 1900 metri di dislivello.
Spero vivamente di poter nuovamente correre su questa carta a breve, magari una middle. 
La considero davvero la mia gara di casa...