Dopo praticamente un anno di digiuno dall'orienteering che conta, si ritorna con fatica sui campi di gara.
Era praticamente da Giugno 2016 (gara in Svizzera su terreno assurdo, costatami una brutta distorsione alla caviglia) che non gareggiavo.
Il motivo e' nobile, infatti proprio più o meno avevamo scoperto che Elisabetta era incinta... e quindi
avevamo dovuto ridimensionare un po' il nostro vagabondare, saltando praticamente tutti o quasi gli appuntamenti nazionali.
E adesso eccoci qui, il piccolo Marco sta per compiere tre mesi, e abbiamo deciso di lanciarci in questa due giorni sul lago di Como, stanchi morti, ma desiderosi di provare questa esperienza, anche per capire anche come avremmo reagito a un week-end intenso di gare dovendo gestire la nostra creatura!
Il bilancio è positivo, nonstante le innegabili difficoltà legate alla logistica con un bimbo di meno di tre mesi, siamo riusciti a cavarcela egregiamente, e ci ha fatto piacere rivedere tanti amici che hanno voluto conoscere e si sono innamorati di Marco.
Sul piano orientistico la faccenda è complessa.
I fatti dicono che Elisabetta nella sprint di sabato a Dervio si è dimenticata di fare check e clear...
Io nella Long di domenica a piano Rancio ho combinato tra le peggiori cretinate di sempre...
La cosa curiosa è che in questi mesi, nonstante le notti insonni, le difficoltà al lavoro, la gestione del bimbo, i momenti difficili, ho sempre continuato ad allenarmi (tra l'altro ne approfitto per ringraziare l'amico Dario che mi sta dando una mano enorme per gli allenamenti... grazie!) e ora comincio ad essere in forma, e lo dicono anche i trail che ho corso nei mesi scorsi.
Però, nonstante lo stato di forma fisica indiscutibilmente buono, il migliore degli ultimi anni, domenica non avevo la testa...
dopo poco non avevo i piedi (distrutti dalle vesciche)...
e poi han ceduto anche le gambe... (e sabato non avevo nemmeno corso la sprint, per alternarci con Eli).
Il risultato è il seguente: gara di 9.1 e 400 D+ corsa in 2h 11m, un'eternità, con un lag (7-8), punto facilissimo, dove c'era una comoda strada, io invece mi lancio in un bosco ripido pieno di foglie e lascio 13 minuti, continuando ad evitare di scendere in strada, ma vagando senza meta nel bosco come in trance...
Poi lag 19-20 faccio un'altra assurdità, salendo dal punto di ristoro sbagliato a cercare il masso. Lascio altri 10 minuti...
Ci sono poi altre miriadi di errori, ma comunque anche quando ho corso correttamente sono stato lento, poco convinto, e sempre molto molto confuso nell'azione.
Le gambe dicono che una gara così forse potrei correrla in 1h30- 1h35, però al momento la testa non esiste.
Sono giunto alla conclusione che i ritmi devastanti di questi mesi mi hanno prosciugato, non c'è più spazio nemmeno per uno spillo nella mia testa, e ogni stress aggiuntivo si tramuta in un disastro.
Adesso però Marco pian piano sta diventando più gestibile, le notti vanno meglio, stiamo cominciando a dormire meglio e forse, con il tempo, comincerà a ritornare la lucidità.
Il 2017 orientistico doveva cominciare in qualche modo... è cominciato con una bellissima trasferta in cui ci siamo goduti il bimbo, la natura e gli amici. Ora bisogna scrollarsi di dosso le difficoltà e comiciare a fare sul serio nelle gare.
Magari già lunedi 17 al Bosco delle Fate a Fontanigorda... chi lo sa...
Nessun commento:
Posta un commento