mercoledì 4 marzo 2015

Doppia mappa a Clusone

Sarò ripetitivo e dirò cose ovvie, ma la long è sempre la long.
Personalmente la considero la "principessa" delle gare di orienteering, ed è per preparare questa tipologia di gara che sto facendo gli sforzi maggiori in allenamento.

Partire per competere in una long, ogni volta, è come partire per un viaggio fatto di solitudine, fatica, concentrazione e natura. Amo in particolare i tratti lunghi, quando a seguito di una grande concentrazione per decidere la direzione, si corre seguendo la propria strada, la propria linea, e nessuno può mettere in discussione la nostra scelta, redditizia o meno, più lunga o più corta, conservativa o d'assalto.

Ma veniamo alla gara (per me prima gara di bosco della stagione 2015), se no mi perdo in soliloqui vagamente poetici.
Non si può dire che a Clusone la carta sia facilmente adattabile ad una gara long, ma gli organizzatori hanno a mio avviso fatto un lavoro egregio, almeno per quello riguarda la MA.
Ho apprezzato l'idea del cambio mappa, con una tracciatura un po' middle-oriented nei primi 16 punti, e poi con tratte più lunghe nei restanti 13.

Entriamo nel ricordo della gara, questa volta vado un po' nel dettaglio.






































Come al solito al primo punto mostro qualche titubanza e faccio una scelta molto conservativa che passa per i due sentieri, prima di puntare al verde 2, ottima linea d'arresto per poi puntare alla 2.
A ben guardare avrei potuto subito "lanciarmi"
come indicato dalle frecce rosse, passando tra la roccia ed il verde 2.

La gara prosegue abbastanza filante fino al punto 6, poi incappo nel primo errore grave.
Nell'andare alla 7 non prendo bene la direzione dal masso, e mi ritrovo sul sentiero, perdo un po' di tempo a ritrovare il riferimento, poi vedo  i due massi a est del prato e riesco ad andare al punto.

Dalla 11 al 12 mi lascio sorprendere e finisco in dei rovi devastanti (purtroppo non sarà l'unica volta...) infatti sottovaluto quella striscia molto sottile di verde 2 vicino al prato. Una possibile alternativa era quella indicata dalle frecce rosse.
Dalla 13 alla 14 commetto l'errore di lettura di cui probabilmente mi rammarico di più... semplicemente non vedo del tutto la possibilità di passare per i due ponti, come indicato dalle frecce rosse. Avrei potuto evitare   sia i saliscendi nella parte iniziale, sia (soprattutto) la salita finale.
Ancora un po' di fatica alla 15 e poi una bella corsa rigenerante e in piano alla 16, dove vi è il cambio mappa.
Il 17 è un punto interlocutorio, poi c'è subito la tratta più lunga della gara, dal 17 al 18.

Anche qui, ora che sono comodamente seduto in poltrona a commentare le mie "gesta" è facile dire che mi sarei divertito di più a gettarmi a capofitto nel bosco e seguire i vari sentieri. Onestamente in gara l'idea di poter correre un po' sull'asfalto mi ha allettato troppo... sicuramente non l'idea più redditizia, ma almeno ho riposato un po' la mente.


Poi la gara prosegue abbastanza bene, a parte la partenza dalla 20 alla 21, che vado a fare inspiegabilmente un giro dell'oca su sentiero, mentre dalla 21 alla 22 arriva il vero segno di stanchezza perché parto in direzione opposta verso la 25... fortunatamente me ne accorgo subito e limito il danno.

Se già la mente è stanca il fisico riceve l'ultima mazzata tra 25, 26 e 27, dove le salite su terreno molto ripido ed accidentato si fanno sentire. Infatti sull'ultima salita dell'ultimo punto, dalla 28 alla 29 lungo il muretto sul prato sono costretto a camminare.

Qual è il bilancio? Innanzitutto mi sono divertito come una matto... che è la cosa più importante. Questa mappa di Clusone è un vero spasso, il bosco è quasi sempre pulito e si riesce a correre bene.

Per quanto riguarda la prestazione, le mie considerazioni sono le seguenti. Il percorso era 10.66 km + 240 m di dislivello, ovvero 13.1 kmsf corsa in 1h 58 min, alla media di 9 min/kmsf.
E' ad ora la mia miglior media di sempre in una gara long, avendo comunque compiuto abbastanza errori (la stima degli errori è di circa circa 10 min), ed essendo la prima gara in bosco della stagione posso ritenermi soddisfatto. Errori a parte, c'è ancora da mettere un po' a posto la condizione fisica, perché nonostante gli allenamenti sugli ultimi punti ero molto stanco.
Un percorso come questo in modalità "trail", lo corro in circa 1h 10 min ma si sa, l'orienteering è tutta un'altra storia. Penso comunque di poter arrivare a stare sugli 8 min/kmsf per fine stagione su gare di questo genere.

Adesso c'è la spint a Recco, dove spero di confermare la buona gara di Savona, poi il prossimo test su una long sarà probabilmente ai boschi di Carrega. Sono anche impaziente di vedere il mio attuale livello su una middle.

1 commento:

  1. e delle prestazioni della moglie non diciamo niente!? Eli

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