giovedì 1 novembre 2012

Trasferta in Val Badia - 15-16/09/2012

Ed eccoci nuovamente qui, dopo l'ultima avventura nel parco regionale del Vercors, a descrivere la meravigliosa trasferta orientistica in Val Badia.


Il primo pensiero, ad ormai più di un mese dalla trasferta, va ai posti meravigliosi con cui ho avuto la fortuna di sentirmi totalmente in sintonia per quattro giorni. 

Da super-amante ed "habitué" delle montagne delle mie zone (Alpi Cozie e Graie principalmente), il ricordo delle Dolomiti assume sempre una connotazione quasi mistica, in quanto sono pilastri di roccia totalmente diversi dalle montagne a cui sono abituato.

Ecco qui sotto una foto ricordo dell'albergo in cui abbiamo alloggiato. 
Il secondo pensiero va all'ottima compagnia di Andrea, Donatella e del piccolo Emanuele.
Il terzo ed ultimo pensiero deve per forza andare alle gare disputate, se no questo non è più un blog dedicato all'orienteering.

Il primo giorno siamo impegnati nella staffetta, io e Andrea facciamo squadra, per la prima volta insieme in una staffetta. 
Arriva il momento della partenza, Andrea è il primo frazionista. Mentre aspetto nell'area di "riscaldamento" ho ancora la possibilità di ammirare le dolomiti che mi circondano... 
Vedo la sagoma di Andrea spuntare al "punto spettacolo", e quindi psicologicamente mi preparo alla partenza da lì a qualche minuto.
Finalmente Andrea mi tocca la mano, posso partire, e andare a prendere la mia cartina.
Da uno sguardo rapido alla mappa mi rendo conto che la gara si svilupperà principalmente in terreni aperti e tra le case di Corvara, quindi non mi aspetto dei passaggi particolarmente tecnici. 
Per arrivare al primo punto, mi ritrovo a passare vicino al mio albergo, e malgrado ad una prima occhiata sembri tutto semplice, in realtà mi ritrovo la via sbarrata sulla via più corta che vorrei percorrere. Riesco a trovare una via alternativa per un pratino e guadagno il primo punto. La gara procede abbastanza tranquillamente, commetto un paio di errorini ai punti 7 e 9, ma concludo abbastanza soddisfatto.
Raggiungo Andrea per fare il bilancio della nostra staffetta, ma scopro che Andrea, all'atto della partenza, si è dimenticato di fare il check e clear della Si-card! Ridiamo entrambi, in fondo l'importante è essersi divertiti e aver fatto la gara al massimo. 
Un encomio speciale ad Elisabetta che ha gareggiato in staffetta con una vera campionessa e si è difesa in modo egregio.





































Il giorno seguente si corre la Long individuale nell'altopiano sopra S. Cassiano. Si sale al rifugio Piz Sorega con la funivia e raggiungiamo la partenza della gara  , a circa venti minuti di cammino. Il panorama che si apre ai miei occhi è incredibile. La limpida (e fredda) giornata favorisce la visuale dei principali gruppi montuosi delle Dolomiti, tra i quali la Marmolada e il gruppo del Sella. Quale splendido posto per fare orienteering!

Si tratta comunque della mia prima gara in un terreno aperto come questo. Parto piuttosto deciso, e con grande determinazione e senza errori affronto i punti dall'1 al 4. Commetto il primo errore andando al punto 5, sbagliando la direzione da tenere. Avrei dovuto uscire alla congiunzione dei sentieri. In ogni caso, finisco alla 12 e a quel punto risalgo, puntando alla 5. La demotivazione dovuta all'errore, la stanchezza anche dovuta al terreno molto bagnato mi portano all'errore anche nell'andare al punto 6. Si trattava di un punto piuttosto facile, con una coppia di case che indicava molto bene la direzione da seguire. Però quando non si ragiona più è difficile anche rilocalizzarsi nelle situazioni più semplici. Fortunatamente a un certo punto capisco di essere molto lontano del 6, e ritrovando la concentrazione capisco l'errore commesso, mi rilocalizzo e punto alla 6. Da quel punto in avanti, fortunatamente, riesco a mantenere la concentrazione anche in punti più difficili e proseguo fino alla fine con un buon passo, senza errori. Sicuramente gli errori commessi alla 5 e alla 6 sono costati cari, ma da un'analisi comparativa con gli altri atleti, mediamente ho gareggiato su tempi da dieci posizioni più su in classifica. Il passo gara quindi comincia ad essere interessante anche in gare tecniche, ma gli errori commessi compromettono ancora la possibilità di essere stabilmente in posizioni di classifica più soddisfacenti.
L'importante però è divertirsi e continuare ad impegnarsi per migliorare.